Come progettare un bar? Quando si pensa al locale bar, al suo arredo e alla sua progettazione, lo si deve osservare sotto due diversi punti di vista, quello del cliente e quello dell’operatore.
Le esigenze di entrambi devono sposarsi sotto il segno dell’estetica e della fruibilità dei servizi. Di fatto i clienti devono avere lo spazio per consumare al bancone o comodamente seduti ( area sosta e di consumo, incluso percorsi e servizi igienici ) mentre i baristi, devono avere spazi adeguati per lavorare in sicurezza e all’insegna dell’ergonomicità ( area operativa: caffe, cassa e cucina ).
Entrambe le aree devono quindi essere progettate rispondendo a requisiti di: fruibilità, accessibilità, confort, trasparenza, visibilità e facilità di gestione.
AREA OPERATIVA: BANCO, RETRO BANCO E CUCINA
Cuore pulsante dell’area operativa è il banco: linea di demarcazione e d’unione tra l’ambiente dell’operatore e l’ambiente del cliente. Siccome quindi rappresenta l’anima del bar, non solo deve essere di un design accattivante ma deve anche essere dotato delle più innovative tecnologie e strutturato in modo da facilitare il lavoro degli operatori. Un bancone bar studiato da un bravo progettista sarà la carta d’identità del locale e fonte di guadagno.
Retrobanco
Ad esclusiva fruizione degli operatori è invece il retro banco su cui si affacciano gli elementi tecnologici dediti al servizio al cliente: la macchina del caffè, i frigoriferi e le altre apparecchiature varie. Di profondità in genere sui 60cm, esso è generalmente a vista del cliente e pertanto deve rispondere a criteri di pulizia e bellezza. A tal proposito acciai, vetri e led sono intervenuti nella progettazioni dei nuovi arredi bar non solo per favorire le operazioni di pulizia e sanificazione ma perchè meglio rispondono ai gusti del cliente in fatto di visibilità e trasparenza. Banco e retro banco nascondono al loro interno impianti elettrici, idraulici e di scarico che devono essere raggiungibili in ogni istante per ispezioni, riparazioni e controlli.
NORME HACCP
Con la “morte” delle licenze è scomparsa la differenza fra i locali che potevano servire cibo e quelli che dovevano limitarsi a servire solo bevande. A questo punto, a stabilire se e cosa possiamo cucinare nel nostro bar, ci pensano gli spazi che abbiamo e la loro adeguatezza ai requisiti igienici e HACCP. Quest’adeguatezza sarà in relazione con il menù che vogliamo preparare; in pratica, se noi vogliamo fare panini sarà sufficiente avere un area del banco adibita a tale scopo, area che conterrà un tagliere, una affettatrice e un frigo. Se invece volessimo fare primi piatti e cucina vera e propria le problematiche cambieranno. A quel punto ci servirà una stanza adibita allo scopo, stanza che abbia superfici vetrate e ventilazione sufficiente e soprattutto servirà una canna fumaria per l’eliminazione dei fumi di cottura. Una volta che gli spazi e la canna fumaria sono in regola bisogna pensare alle attrezzature.
Quanto costa?
Strutturare una cucina professionale costa, e si fa presto a superare i 15 mila euro di spesa. Perché costa tanto? Perché, seguendo le vigenti norme HACCP non si può fare cucina al pubblico (in bar, ristorante e nemmeno in un circolo) se non usando attrezzature ed elettrodomestici professionali, quindi in acciaio e dotate dei requisiti di sicurezza richiesti; questo tipo di attrezzature hanno prezzi che possono essere dieci volte superiori a quelli degli elettrodomestici da casa, anche se su internet c’è un buon mercato di attrezzature usate.
AREA DI SOSTA E DI CONSUMO
Per progettare un bar bisogna pensare alla zona di consumo che è fondamentale per indurre il cliente a sostare. Deve intendersi come un’area di comfort dove la persona ha il suo spazio vitale e si sente a suo agio e tutto dev’essere progettato all’insegna del design e del rispetto delle norme di sicurezza e d’igiene. La sosta del fruitore può avvenire al bancone, in piedi o con sgabelli, o in un luogo come una sala dove verranno messi a disposizione tavoli e sedie che posizioneremo più vicini o lontani tra loro a seconda del livello di privacy che richiediamo: Sedute troppo vicine possono si favorire la socializzazione ma, in alcuni momenti della giornata come a pranzo, i clienti desiderano avere più privacy. In più, tavoli troppo vicini rendono difficoltoso il passaggio di carrozzelle per disabili e passeggini per neonati. Sedute troppo lontane, al contrario, non solo sono difficili da gestire a livello lavorativo ma, nel cliente, suscitano una sensazione di isolamento e di abbandono che non favorisce il protrarsi della sosta.
In caso di locali come sale da tè, che prevedono una ricerca più marcata della privacy, la distanza tra sedute e sedute può aumentare ma, in tal caso, l’effetto isolamento è ricercato dal cliente stesso. I tavoli e le sedie, di qualsiasi forma o colore siano, devono avere un’altezza di minimo 70 centimetri sino a 78 centimetri per rispondere alle esigenze di spazio dei diversamente abili in carrozzella. Tavoli o appoggi di minor altezza sono consigliati per locali tematici ma si dovrà specificare nel progetto l’inagibilità per portatori di handicap.
ARREDI PERSONALIZZATI
Per progettare un bar bisogna tener conto dell’ambiente che deve essere curato nel dettaglio, deve regalare emozioni, deve saper donare il piacere di condividere un momento rilassante e divertente, deve saper accogliere la clientela in un luogo familiare ma raffinato, mettendo ognuno comodamente a proprio agio, in una sorta di grande soggiorno. Quindi per progettare un bar ad hoc occorre puntare su tutti gli elementi in grado di impreziosire l’ambiente: arredi artigianali, illuminazione, decorazione, materiali innovativi, tecnologici e naturali, che insieme alle moderne rifiniture siano in grado di trasmettere calore, scegliendo anche i tessuti con la stessa cura e le carte da parati e wall covering.
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