Prima di parlare di una paninoteca dobbiamo dire che i panini, da tempi antichissimi, sono un metodo di preparazione del cibo che accumuna diverse culture e tradizioni culinarie di ogni parte mondo.
Che sia un tramezzino, due fette di pane con insaccati o latticini, del pane con hamburger o di altro tipo, i panini piacciono a tutti, e da sempre rappresentano una delle attività più redditizie nell’ambito della ristorazione.
I requisiti necessari
Come ogni tipo di attività, è necessario far attenzione fin da subito ad una serie di fattori che certamente concorreranno al suo successo!
Due sono gli aspetti che primi tra tutti devono essere ben ponderati:
– Una location adatta: per visibilità, bacino di utenza, facilità di raggiungimento
– Individuare il target di riferimento: In base al target di riferimento, si può stabilire che tipologia di panini proporre, la fascia di prezzo, lo stile da dare al locale e quant’altro. Per distinguersi dalla concorrenza, una soluzione è quella di puntare sulla specializzazione in una determinata tipologia di cucina, come: vegana o vegetariana, per una clientela sportiva, per chi soffre di intolleranze alimentari, dedicata a clienti attenti alla provenienza e alla tipicità dei prodotti, piatti gourmet etc..
A questi seguono:
– assumere personale qualificato, competente e professionale;
– mettere in conto un investimento economico per sostenere i costi di avviamento ( nel caso dell’affiliazione commerciale, o franchising, questi saranno molto contenuti );
– aver maturato una precedente esperienza nel settore della ristorazione di almeno due anni negli ultimi cinque lavorativi, o aver conseguito un titolo di studio idoneo;
– aver seguito un corso HACCP e aver aderito al sistema di autoregolamentazione.
Quale arredo e mobilio scegliere per arredare la tua paninoteca?
Sembra scontato ma la scelta deve rispecchiare lo stile dell’attività, il tipo di menù proposto ed anche il target di riferimento.
1.Il target: Gli utenti di una paninoteca sono i giovani, ma anche adulti che vogliono consumare un pasto veloce. A differenza di quanto avviene nei ristoranti in cui lo scopo è quello di trattenere i clienti al tavolo, l’obiettivo è quello di far sì che i pasti vengano consumati in poco tempo. In una paninoteca sono quindi adatti tavoli e sedie basic, sgabelli, luci a neon, musica a volume abbastanza alto. Più tavoli e sedie si riescono a inserire nel locale, più clienti è possibile servire: ciò non significa scegliere tavoli piccoli o metterne troppi addossati l’uno all’altro, altrimenti si sacrifica il comfort del cliente. Si deve invece ottimizzare al meglio la superficie a disposizione, ad esempio, scegliendo mobili su misura.
2.I materiali: scegli i materiali in base al cibo servito in modo da rispecchiare il menù proposto. In un locale in cui si servono panini farciti da alimenti naturali e si punta sul cibo sano e fresco, possono essere indicati arredi dai toni naturali, realizzati magari con materiali ecocompatibili.
3.Gli spazi: in una paninoteca devono premiare la rapidità. La cucina deve essere ben organizzata in modo che gli addetti possano lavorare in modo spedito. Per far sì che il servizio funzione per gestire il flusso di persone negli orari di punta è meglio pianificare in pianta un percorso circolare che faciliti gli spostamenti sia dei camerieri che dei clienti.
Iter burocratico
Da un punto di vista burocratico, i passaggi necessari per avviare l’attività sono:
– scelta del regime contabile da adottare;
– individuazione del codice Ateco relativo all’attività da aprire;
– apertura della Partita Iva;
– effettuare la registrazione al Registro delle Imprese presso la Camera di Commercio;
– aprire le posizioni INPS ed INAIL per titolari e dipendenti;
– presentare al Comune la SCIA almeno 30 giorni prima dell’apertura;
– ottenere il nullaosta sanitario da parte dell’ASL e dei vigili del fuoco per l’apertura del locale e la messa a norma degli impianti;
– richiedere al Comune l’autorizzazione ad esporre l’insegna fuori dal locale;
– effettuare la richiesta del permesso per la vendita e somministrazione di alcolici all’Agenzia delle Dogane.